Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi avvenuto nel 2007 a Garlasco e tornato alla ribalta delle cronache negli ultimi mesi mette in luce un aspetto investigativo fondamentale nell’ambio della psicologia forense, nello specifico delle perizie nei casi di violenze sessuali sui minori.
Ho scritto e detto tantissimo sull’argomento. Potete trovare materiale in questo sito, in diverse pubblicazioni e sul mio canale YouTube.
Pare che alcune intercettazioni telefoniche ed ambientali effettuate nel caso Poggi, non siano state trascritte, nei vari verbali di Polizia Giudiziaria, in maniera verbatim, cioè parola per parola, ma in alcune parti in forma riassuntiva.
Ebbene, nell’ambito penale, nello specifico quando il Pubblico Ministero nomina un Consulente Tecnico ovvero un GIP/Giudice un Perito, la parte più complessa e pregnante dell’intero incarico risulta l’analisi degli atti presenti nel fascicolo.
L’ho detto e scritto più e più volte: nell’ambito penale è necessario leggere attentamente ed analizzare anche le virgole.
Capita frequentemente di trovare nel fascicolo dei cd-rom contenenti delle audio o videoregistrazioni, che si tratti di intercettazioni oppure SIT (Sommarie Informazioni Testimoniali ex art. 351 c.p.p.). Il tecnico nominato dall’Autorità Giudiziaria riscontra frequentemente che i plichi/le custodie dei cd-rom allegati al fascicolo sono intatti perché sono sempre corredati dai verbali di Polizia Giudiziaria in cui vi sono le trascrizioni del materiale digitale.
Il CT/Perito potrebbe basarsi sui resoconti cartacei, ma non basta: egli deve SEMPRE analizzare attentamente la traccia audio-video e, per prima cosa, constatare se i contenuti corrispondono “parola per parola” alle trascrizioni integrali o sommarie presenti nei verbali di Polizia Giudiziaria.
Se non corrispondono, il CT/Perito deve effettuare una nuova trascrizione e rendere atto nella relazione peritale che i verbali di Polizia Giudiziaria non rappresentano fedelmente i contenuti delle tracce audio/video.
Una SIT di un minore o una intercettazione ambientale può contenere delle parole o frasi pronunciate che potrebbero essere valutate, da parte della P.G., non utili ai fini investigativi, ma ad un’attenta analisi da parte del tecnico nominato dall’Autorità Giudiziaria risultano fondamentali ai fini delle risposte ai quesiti peritali.
Ad esempio, un ragazzino in una SIT dichiara di essere stato toccato nelle «parti intime», termine ritrasformato nel verbale in «farfallina». Poi nell’audizione protetta in incidente probatorio il Giudice, insieme all’esperto, constateranno che quel minore per «parti intime» faceva riferimento alle gambe. Oppure può capitare che in una traccia audio intervenga la voce femminile della madre del minore presente durante la SIT del figlio, non menzionata nelle trascrizioni. In questo caso il consulente tecnico constaterà (e dovrà darne atto nella perizia) della presenza di un familiare durante la SIT della presunta vittima.
Il lavoro del CT/Perito è un lavoro complesso e di grande responsabilità che richiede impegno professionale, anche nei giorni festivi e nelle notti. Analizzare centinaia, in alcuni casi migliaia, di pagine e materiale investigativo non è cosa semplice e richiede molto sacrificio.
Per questo, non bisogna improvvisare ed è necessaria una formazione specifica.